Medico Chirurgo - Medicina Cinese: Agopuntura e Fitoterapia
Michele Lo Cascio
Medico Chirurgo
Medicina Tradizionale Cinese
Agopuntura e Fitoterapia
Riceve su appuntamento a Rimini e a Santarcangelo di Romagna
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Anamnesi e Terapia
14/05/2015 |
Nel complesso sistema che ha come obbiettivo la guarigione di un paziente l’anamnesi e la terapia sono le fasi che, rispettivamente, precedono e seguono la diagnosi.
Per poter capire appieno questa ultima fase non si può prescindere dalle fasi che ne anticipano e completano la funzione, dal seme che lo ha generato e dai frutti che da esso si possono cogliere.
Anamnesi
Nell’anamnesi o raccolta della storia clinica, il medico si trova a dover gestire una enorme mole di dati: storia clinica personale e famigliare, esame obiettivo, esami strumentali e di laboratorio. A questi dati, che sono parte imprescindibile in ogni visita medica, vanno aggiunte le informazioni che possono fare parte di una visione diagnostica particolare: diagnosi della lingua e del polso secondo i precetti della Medicina Cinese, diagnosi del polso secondo i canoni della medicina Ayurvedica, osservazione dell’iride in base alle leggi dell’Iridologia, osservazione della struttura della pianta della mano e dei piedi per quelle che sono le regole della Riflessologia, etc.
Tutti questi elementi rappresentano piccoli tasselli utili per comporre quel grande e complesso disegno finale che è la diagnosi. L’anamnesi è la certosina ma banale stesura della grande mole di dati in possesso del terapeuta e talvolta difficili da interpretare.
Ad ogni singolo tassello non si dovrà attribuire la stessa importanza; ognuno svela la stessa quantità di superficie ma questi tasselli sono diversi l’uno dall’altro, ogni singolo tassello non ha lo stesso valore, non porta lo stesso peso. Ogni elemento ha maggior importanza quanto maggiore è la sua vicinanza, risonanza, affinità e similitudine con la storia clinica del disturbo principale, con la causa più importante per gravità per la quale un paziente ha avuto la necessità di farsi visitare da un terapeuta. Al contrario, i segni e i sintomi che non hanno una diretta relazione con i sintomi più gravi dovranno essere presi in considerazione solamente in quanto “terreno” sul quale una determinata malattia si è potuta instaurare. La terapia dovrà considerare anche questi aspetti del paziente ma in modo marginale, da corollario all’azione precipua che invece sarà interamente finalizzata al trattamento del disturbo più grave per il quale il paziente si è rivolto nel nostro ambulatorio.
Terapia
Impostare una corretta terapia è la cosa più semplice da effettuare rispetto a quel lungo processo che è una visita medica. Perché ciò avvenga è indispensabile però che le due tappe precedenti (anamnesi e diagnosi) siano state fatte in maniera corretta. Certo di una specifica diagnosi il terapeuta, nel dubbio di come impostare una corretta terapia, ha anche la possibilità di consultare un buon testo di Terapia Medica dando così al paziente la terapia a lui più appropriata.
Ogni approccio terapeutico dovrà sottostare alle stesse leggi che governano lo Yin e lo Yang, che dettano i tempi e le modalità di arresto e ripartenza della fisiologia umana.
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Per poter capire appieno questa ultima fase non si può prescindere dalle fasi che ne anticipano e completano la funzione, dal seme che lo ha generato e dai frutti che da esso si possono cogliere.
Anamnesi
Nell’anamnesi o raccolta della storia clinica, il medico si trova a dover gestire una enorme mole di dati: storia clinica personale e famigliare, esame obiettivo, esami strumentali e di laboratorio. A questi dati, che sono parte imprescindibile in ogni visita medica, vanno aggiunte le informazioni che possono fare parte di una visione diagnostica particolare: diagnosi della lingua e del polso secondo i precetti della Medicina Cinese, diagnosi del polso secondo i canoni della medicina Ayurvedica, osservazione dell’iride in base alle leggi dell’Iridologia, osservazione della struttura della pianta della mano e dei piedi per quelle che sono le regole della Riflessologia, etc.
Tutti questi elementi rappresentano piccoli tasselli utili per comporre quel grande e complesso disegno finale che è la diagnosi. L’anamnesi è la certosina ma banale stesura della grande mole di dati in possesso del terapeuta e talvolta difficili da interpretare.
Ad ogni singolo tassello non si dovrà attribuire la stessa importanza; ognuno svela la stessa quantità di superficie ma questi tasselli sono diversi l’uno dall’altro, ogni singolo tassello non ha lo stesso valore, non porta lo stesso peso. Ogni elemento ha maggior importanza quanto maggiore è la sua vicinanza, risonanza, affinità e similitudine con la storia clinica del disturbo principale, con la causa più importante per gravità per la quale un paziente ha avuto la necessità di farsi visitare da un terapeuta. Al contrario, i segni e i sintomi che non hanno una diretta relazione con i sintomi più gravi dovranno essere presi in considerazione solamente in quanto “terreno” sul quale una determinata malattia si è potuta instaurare. La terapia dovrà considerare anche questi aspetti del paziente ma in modo marginale, da corollario all’azione precipua che invece sarà interamente finalizzata al trattamento del disturbo più grave per il quale il paziente si è rivolto nel nostro ambulatorio.
Terapia
Impostare una corretta terapia è la cosa più semplice da effettuare rispetto a quel lungo processo che è una visita medica. Perché ciò avvenga è indispensabile però che le due tappe precedenti (anamnesi e diagnosi) siano state fatte in maniera corretta. Certo di una specifica diagnosi il terapeuta, nel dubbio di come impostare una corretta terapia, ha anche la possibilità di consultare un buon testo di Terapia Medica dando così al paziente la terapia a lui più appropriata.
Ogni approccio terapeutico dovrà sottostare alle stesse leggi che governano lo Yin e lo Yang, che dettano i tempi e le modalità di arresto e ripartenza della fisiologia umana.